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Il Centenario di Papa Giovanni Paolo II
Amava la bellezza: la bellezza del Creato, la bellezza della poesia e dell'arte, la bellezza dell'amore. Ma ebbe in sorte di misurarsi con i volti sfigurati del terrore sanguinario fatto ideologia: prima il nazismo, poi lo stalinismo. Karol Wojtyla nacque il 18 maggio 1920. Cent'anni fa. L'ostetrica che assistette alla sua nascita, a Katowice, non lontano da Cracovia, ricordava che quando venne al mondo, dalla vicina chiesa parrocchiale risuonavano le litanie mariane. Preghiera, azione e pensiero furono in lui un tutt'uno. La sete di annunciare il Vangelo fino agli estremi confini della Terra (fece ben 104 viaggi apostolici fuori dall'Italia) lo portò a essere il primo Papa globale della storia. La sua personalità ha segnato profondamente il Novecento, "il secolo del martirio". Libertà, pace e giustizia: ha dato voce ai perseguitati del secolo scorso risultando determinante per la caduta del Muro e la fine della Guerra fredda.
Da Papa, più di ogni suo predecessore ha incontrato leader, ma anche donne e uomini comuni. Alcune cifre, rese note da fonti ufficiali vaticane, rendono bene l'idea: alle udienze generali del mercoledì, ad esempio (1166 nel corso del pontificato), hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini, senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose (più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo del 2000), nonché i milioni di fedeli incontrati nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo. Numerose anche le personalità governative ricevute in udienza: basti ricordare le 38 visite ufficiali e le altre 738 udienze o incontri con Capi di Stato, come pure le 246 udienze e incontri con Primi Ministri.
Il suo amore per i giovani lo ha spinto ad istituire, nel 1985, le Giornate Mondiali della gioventù. Le 19 edizioni della Gmg che si sono tenute nel corso del suo pontificato hanno visto riuniti milioni di giovani in varie parti del mondo. Allo stesso modo la sua attenzione per la famiglia si è espressa con gli Incontri mondiali delle famiglie da lui iniziati a partire dal 1994.
Dalla gioventù in Polonia al contributo al Vaticano II (partecipò in particolar modo alla stesura della Gaudium et spes e della Dignitatis humanae), dalla profonda devozione mariana che lo sostenne anche nell’attentato subito nel 1981 (trasse il suo motto, Totus tuus, dalla preghiera di affidamento alla Madonna di Grignion de Montfort) al magistero petrino, durante il quale ha lasciato documenti, gesti e parole di elevatissimo spessore spirituale (14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni, 45 Lettere, 31 Motu proprio): alla sfaccettata personalità di Karol Wojtyla è dedicato un grande speciale di Famiglia Cristiana, 100 pagine arricchite dalle testimonianze del postulatore, monsignor Sławomir Oder («Viveva immerso nella luce di Dio»), dello storico Andrea Riccardi («Collocò il suo pontificato nel cuore della scena socio-politica planetaria»), del monaco Enzo Bianchi («Fu un ricercatore convinto e sincero dell'unità delle Chiese cristiane, protagonista di storiche aperture verso ebrei e musulmani»), dell’economista Stefano Zamagni («Per lui il lavoro era ingegno e dignità, non merce; era anticomunista, ma non un cantore acritico del capitalismo»), del cardinale Angelo Comastri («Mi disse commosso: "Nella sacra casa di Loreto si custodisce la memoria del sì decisivo di Maria"»), del sociologo Francesco Belletti («Indicò nella famiglia una ricchezza per l'intera umanità») e dello scrittore Stefano Campanella, che svela il misterioso rapporto fra il Pontefice e padre Pio. (Fonte: Famiglia Cristiana)