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Liturgia della Domenica 10 Dicembre - Il Commento di Don Claudio
Seconda domenica di avvento. Una settimana già ce la siamo lasciata alle spalle. Isaia e Marco ancora ci invitano a riflettere nell’odierna liturgia della Parola. Per quanto riguarda il Vangelo, siamo ai primi versetti, i primi 8 versetti del capitolo I di Marco. È il Vangelo del discepolo, di colui che si accosta e vuole fare strada per conoscere il Maestro.
Inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. È l’annuncio non tanto di uno scritto o di alcuni titoli precisi che l’evangelista pone come incipit del testo, che avranno poi un momento apice nello stesso Vangelo laddove il Centurione dirà “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio”, ma potremmo tradurre “inizio del Vangelo che è Gesù stesso, il Cristo, il Figlio di Dio”.
La buona notizia. Questo annuncia Giovanni il Battista, quasi a voler far da eco al profeta Isaia, mandato per dare speranza ad un popolo oppresso, sfiduciato, incapace di guardare al domani con speranza.
Isaia: sette secoli prima di Cristo; Vangelo di Marco anni 60-70 dopo Cristo. Provate a pensare all’attualità di questa parola. A noi, che talora fatichiamo non poco a guardare con serenità dentro a questa nostra storia, oggi il profeta e il precursore, ci invitano a fare spazio, a preparare la strada a Colui che è e che viene!
Non c’è bisogno di acquistare. Non c’è bisogno delle preoccupazioni effimere del nostro tempo. C’è bisogno di fare spazio dentro la nostra vita, dentro ciò che siamo e viviamo ogni giorno. Una signora intervistata da un telegiornale era preoccupata per come spendere i soldi della tredicesima per fare regali a figli e nipoti…
Mi chiedo… siamo altrettanto preoccupati di farci il regalo per eccellenza, che non ha prezzo, e che veramente riempie il vuoto che spesso abita nei nostri cuori e che le cose non possono e non potranno mai riempire?
Questo avvento è l’occasione per un nuovo inizio. Il Vangelo è la buona notizia, il Vangelo è Gesù che ancora domanda di entrare nelle nostre vite, il Vangelo è la nuova creazione. La genesi, posta all’inizio della Bibbia ci ricorda che Dio nel creare vide che era cosa buona.
Gesù è il nuovo, è il bello, è il vero che si ripropone a noi, che non chiudiamo occhi e cuore davanti alla sua venuta! Anzi con insistenza rinnoviamo il nostro invito: Vieni Signore Gesù. In questo nostro tempo, nelle nostre giornate, nelle nostre vite, nelle relazioni, nei dubbi, nelle incertezze, in questo 2023: Vieni, Signore Gesù. Sia questo l’invito che risuona nel cammino di questa seconda settimana di Avvento. Il ritornello che facciamo risuonare dentro di noi. Vieni, Signore Gesù.
Don Claudio