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Liturgia della Domenica 11 Agosto - Il commento di Don Claudio
Gesù, dopo aver compiuto il grande miracolo della moltiplicazione dei pani, spiega alla gente il significato di quel “segno”. Come già aveva fatto con la Samaritana, partendo dall’esperienza della sete e dal segno dell’acqua, qui Gesù parte dall’esperienza della fame e dal segno del pane, per rivelare Sé stesso e invitare a credere in Lui.
La gente lo cerca, la gente lo ascolta, perché è rimasta entusiasta del miracolo - volevano farlo re! -; ma quando Gesù afferma che il vero pane, donato da Dio, è Lui stesso, molti si scandalizzano, non capiscono, e cominciano a mormorare tra loro: «Di lui, non conosciamo il padre e la madre? Come, dunque, può dire: “Sono disceso dal cielo?”». E cominciano a mormorare. Allora Gesù risponde: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato», e aggiunge: «Chi crede ha la vita eterna».
Questa parola del Signore ci introduce in quella che possiamo definire la dinamica della fede, che è una relazione: la relazione tra la persona umana - ognuno di noi - e la Persona di Gesù, dove un ruolo decisivo lo gioca il Padre, e naturalmente anche lo Spirito Santo. Non basta incontrare Gesù per credere in Lui, non basta leggere la Bibbia, il Vangelo; non basta nemmeno assistere a un miracolo, come quello della moltiplicazione dei pani. Tante persone sono state a stretto contatto con Gesù e non gli hanno creduto, anzi, lo hanno anche disprezzato e condannato. Perché, questo? Forse perché non sono stati attratti dal Padre? No, questo è accaduto perché il loro cuore era chiuso all’azione dello Spirito di Dio. E se il nostro cuore è chiuso, la fede non entra.
Dio Padre sempre ci attira verso Gesù: siamo noi, con le nostre scelte quotidiane che decidiamo se aprire o chiudere il nostro cuore. Invece la fede, che è come un seme nel profondo del cuore, sboccia quando ci lasciamo “attirare” dal Padre verso Gesù, e “andiamo a Lui” con il cuore aperto, senza pregiudizi; allora riconosciamo nel suo volto il Volto di Dio e nelle sue parole la Parola di Dio, perché lo Spirito Santo ci ha fatto entrare nella relazione d’amore e di vita che c’è tra Gesù e Dio Padre. E lì noi riceviamo il dono, il regalo della fede.
Allora, con questo atteggiamento di fede, possiamo comprendere anche il senso del “Pane della vita” che Gesù ci dona, e che Egli esprime così: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». In Gesù, nella sua “carne” - cioè nella sua umanità concreta - è presente tutto l’amore di Dio, che è lo Spirito Santo. Chi si lascia attirare da questo amore va verso Gesù… e riceve da Lui la vita, la vita eterna.