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Liturgia della Domenica - 12 Luglio
LA PAROLA È VIVA E VIVIFICANTE
La parola di Dio dove tocca feconda; ce lo assicura il Signore per bocca del profeta Isaia (I Lettura). Il cristiano lo sa, e crede. Essa è sempre efficace, ma misteriosa nel suo agire; segue vie che non sono le nostre. La sua forza fecondatrice, invisibile e divina, attraversa la storia, guida le coscienze, suscita salutari inquietudini. Lo Spirito Santo la mantiene viva e attraente perché nutra di speranza le sofferenze del momento presente, e le incompiute aspirazioni dell’umanità e il travaglio della stessa creazione riposino finalmente in Dio (II Lettura). Purtroppo, ammonisce il Vangelo, spesso la sapienza mondana rende ottusa la mente e indurisce il cuore, ostacolando la crescita e la fecondità della parola del Regno. Questa, dice la parabola, non deve mancare a nessuno: il seminatore – Dio e la sua Chiesa – semina dovunque e a piene mani, con fiducia. Carente è invece la disponibilità ad accoglierla: per disinteresse o superficialità, per incostanza o poca considerazione, falsando la scala delle priorità che deve stare a cuore a ogni credente. Lasciamo, dunque, che la Parola ci interroghi e ci inquieti; frammenti di silenzio e di ascolto intessano le nostre giornate.