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Liturgia della Domenica 23 Giugno - Il Commento di Don Claudio
Chi è dunque Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono? Ci troviamo nella prima parte del Vangelo di Marco il che corrisponde a quel detto e non detto, sull’identità del Maestro. Siamo nella parte del cosiddetto segreto messianico, Gesù che non vuole svelare apertamente chi Egli sia. Chi è Costui? si chiedono stupefatti i suoi discepoli. Coloro che lo seguivano, coloro che condividevano la quotidianità, coloro che erano stati chiamati da Lui e che potevano vedere le sue opere ed ascoltare le sue parole, i suoi insegnamenti.
Un po’ come loro anche noi forse troppo spesso abbiamo incasellato Gesù in alcuni paradigmi, in alcuni schemi… pensiamo di conoscerlo ma alla fine dobbiamo fare i conti con l’identità di Colui in cui diciamo di credere.
Gesù chiede di passare all’altra riva. È un’attraversata geografica, da un luogo all’altro… ma può essere un’attraversata che dobbiamo compiere anche nel nostro modo di credere: lasciare sicurezze per approdare in un affidarci di cui troppo spesso siamo incerti, insicuri…
Questa attraversata può essere paragonata anche alla nostra vita. Sappiamo che non sempre è una passeggiata… sappiamo che dobbiamo mettere in conto momenti di bonaccia e momenti di burrasca. Fin che il mare è calmo, fin che la nostra vita non presenta particolari difficoltà… viene quasi spontaneo il credere, l’affidarci al Signore, il seguirlo nella nostra quotidianità. Ma quando c’è vento, c’è tempesta e la barca si riempie di acqua, di pensieri, di preoccupazioni, di cose che sembrano non andare per il verso giusto… la nostra fede vacilla, tutto diventa insopportabile e talvolta incomprensibile…
Maestro non t’importa che siamo perduti? Una persona mi diceva in questi giorni… è un continuo bollettino di tristi notizie, di mali che si presentano e ti lasciano senza parole, di situazioni difficili che si creano nelle famiglie e che sembrano impossibili da risolvere… Maestro non t’importa che siamo perduti?
Quanto è difficile talora compiere questa attraversata. Quanto è improbabile che la nostra fede ci sostenga in questo non facile passaggio.
Perché avete paura? Non avete ancora fede?
Si… tante volte abbiamo la percezione che il Signore, presente sulla barca della nostra vita… dorma! Lui c’è ma la sua presenza sembra un’assenza. E la nostra fede s’infiacchisce, si sgretola, si confonde con un sentire che nulla ha a che fare con il credere, con il fidarsi, con l’essere del Signore.
Si… abbiamo paura e di certo la nostra fede vacilla. E questa pagina di Vangelo può aiutarci a interrogarci quanto nella nostra vita, nella nostra attraversata Lui lo sentiamo vivo, presente, parte di noi. Quanto la fede viene alimentata, vissuta come parte importante del nostro vivere.
La vita in sé, la sua attraversata, non può non prevedere momenti di criticità… ma chi confida nel Signore non può temere, può anche avere momenti di paura, ma Gesù ci rassicura, Egli è con noi, è fedele, è presente sulla nostra barca.
In Gesù siamo creature nuove e a Lui dobbiamo rendere grazie perché il suo amore fedele è per sempre.