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Liturgia della Domenica 28 Gennaio - Il Commento di Don Claudio
Siamo sempre al primo capitolo del Vangelo di Marco. E laddove Luca e Matteo inseriscono parole importanti nel ministero di Gesù (discorso della Montagna, insegnamento del Padre nostro), Marco entra subito nel vivo del suo raccontare il Maestro senza troppi giri di parole e mettendo in evidenza il suo operato.
Non dobbiamo dimenticare che nel Vangelo di Marco per buona parte, fino alla metà, si parla di segreto messianico… non è dato di sapere chi sia Gesù. Solo all’ottavo capitolo, laddove lo stesso Maestro chiederà ai suoi discepoli “chi dice la gente chi io sia e per voi chi sono io?” questo segreto verrà svelato. Ecco allora il senso di quella domanda che un indemoniato rivolge a Gesù: “Che vuoi da noi? … Io so chi tu sei” …
Il Maligno, colui per il quale il Signore è venuto a sconfiggere, sa chi è Gesù Nazareno.
È sabato, Gesù entra nella sinagoga di Cafarnao e insegna come uno che ha autorità. Non è un mestierante, non è uno che ha imparato a memoria la lezione e la ripete “pari, pari” come gli è stata trasmessa… non è come gli scribi!
Ciò che impressiona, anche se talora non ci facciamo molto caso, è che all’interno di quella comunità, dentro la sinagoga, era presente un uomo posseduto da uno spirito impuro. Faceva un po’ quello che facevano tutti gli altri. Un habitué del sabato come del resto ce ne sono tanti della domenica oggi. Ne aveva ascoltate tante di prediche… si può passare tutta una vita andando ogni sabato in sinagoga, ogni domenica in chiesa, pregare e ascoltare la Parola, ma si può incorrere nel pericolo di mantenere dentro uno spirito impuro, un’anima lontana che non si lascia raggiungere. Si può vivere tutta una vita come cristiani della domenica senza farsi mai toccare dalla Parola di Dio, senza che entri davvero a fare nuova la vita.
“Che c’entri con noi, Gesù, con la nostra vita quotidiana? Tu sei nel rito della domenica, in quella parentesi che apro e chiudo quando partecipo alla messa, stai in chiesa, o nell’alto dei cieli; ma cosa c’entri con la nostra vita di tutti i giorni?”. Quante volte siamo tentati di pensare così. La fede è una cosa, la vita di tutti i giorni un’altra cosa…
Sei venuto a rovinarci? Gesù non dialoga con il maligno!
“Taci, esci da lui”. Poche parole ed un gesto potente ridanno vita a quell’uomo segnato dallo spirito impuro nel suo profondo. L’incontro autentico con Gesù non può non portare ad una vita trasformata.
Si… per noi forse non avverrà in questi termini, con un imperativo… ma se non manchiamo di ascoltare Colui che parla con autorità autorevolezza e se ci sforziamo di fare autenticamente tesoro della sua Parola allora anche la nostra vita cambierà e diverremo capaci di vivere in pienezza il Vangelo nella concretezza del nostro feriale. Laddove ogni giorno siamo chiamati a vivere testimoniando Gesù che salva e rende nuove tutte le cose.