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Pasqua del Signore
Ogni qualvolta ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, in particolare del suo Vangelo, se lo facciamo con orecchio attento e cuore disponibile, ci accorgiamo che, pur nella conoscenza del testo, il Signore ci vuole parlare e ci vuole raggiungere ponendo attenzione a un’espressione, a un particolare, a una sottolineatura che magari non avevamo mai colto o letto in precedenza.
Fratelli e sorelle oggi la Chiesa nel mondo intero celebra con gioia la Pasqua del Signore. Oggi annunciamo al mondo la buona notizia che il Signore è risorto! Una notizia che possiamo raccontare nella misura in cui questa verità l’abbiamo fatta nostra, l’abbiamo sperimentata, vissuta, coniugata con il nostro dirci cristiani.
Come Maria di Magdala anche noi questa mattina siamo venuti qui per compiere, per partecipare a un rito. Non si aspettava nulla di particolare quella donna... forse pure noi questa mattina non ci aspettiamo nulla di particolare... dopo i giorni della Quaresima oggi, 31 marzo, la Chiesa celebra la domenica di Pasqua. Ce lo ricorda il calendario, ce lo ricorda il mondo preoccupato dalle vacanze, dalla viabilità dalle previsioni meteo... Questa è la ritualità laica che ogni anno si presenta puntuale attorno a noi... perché tutto sommato questa è la Pasqua che il mondo attorno a noi oggi celebra, registra, scrive sui giornali e vediamo e sentiamo alla TV e alla radio. Ma noi oggi siamo qui per celebrare un’altra Pasqua. Siamo qui per scambiarci gli auguri di Pasqua. Si, forse siamo qui a compiere un rito che fa parte della nostra routine annuale.
Sette giorni fa era inevitabile capire chi avesse partecipato alla liturgia delle Passione del Signore. Un ramoscello di ulivo diceva la nostra partecipazione. Oggi, tornando alle nostre case, alla nostra giornata di festa... come ci riconosceranno che abbiamo preso parte alla liturgia di Pasqua?
Uno degli interrogativi posti dagli angeli nei Vangeli di risurrezione che sentiremo proclamare in tutta l’Ottava di Pasqua è: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. Quanto siamo attaccati alle cose di questa vita. Quanto siamo impastati di questa vita terrena e forse alla domanda: “Tu ci credi alla risurrezione” ... corriamo il rischio di rimanere spiazzati, dubbiosi, senza parole! “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. Ogni giorno, in ogni attività, in ciò che siamo e in ciò che viviamo siamo sempre chini a cercare le cose di questo mondo, a preoccuparci di quanto questo mondo ci propone e ci propina... Come torneremo alle nostre case? Dovremmo uscire noi in “edizione straordinaria” perché oggi, in questa Pasqua, una volta di più saremo inondati dalla luce del Cristo risorto... una luce che nasce dall’incontro autentico con il Signore che ha vinto la morte. Quanto abbiamo bisogno di far risorgere il Signore nella nostra vita... di gioire della sua risurrezione, della sua presenza che inevitabilmente, se ci crediamo, ci offre una prospettiva nuova, diversa, unica della nostra vita. Vivere da risorti! Vivere con il cuore che non si ferma esclusivamente ai pensieri, alle preoccupazioni, ai problemi di questa vita... ma si proietta verso quella realtà verso la quale tutti siamo incamminati.
Maria di Magdala che è stata al sepolcro, quella donna che era andata a compiere la ritualità prevista per i defunti, quella donna fu raggiunta dall’imprevisto della pietra tolta e dal sepolcro vuoto. E inizia a correre! Lei potremmo dire diventa la miccia, il testimone che fa scattare quella corsa che da allora non si è più fermata! Pietro e Giovanni, come del resto gli altri discepoli erano dubbiosi, incerti… ma, dice l’evangelista, Pietro si alzò e corse al sepolcro insieme a Giovanni! Che bella questa immagine di questi due discepoli che corrono… quando sei in bilico tra una cosa alla quale non credi e la possibilità che questa sia autentica… corri, corri a sincerarti, corri per toglierti ogni dubbio… corri e dentro di te speri che ciò sia vero!
Augurarci oggi buona Pasqua altro non è che dirci... dai, coraggio, non aver paura... comincia a correre, a dire, a raccontare, a testimoniare con la tua vita che il Signore è risorto! Torniamo alle nostre case oggi con la luce del Risorto nel cuore e negli occhi. Doniamo il sorriso che nasce dalla certezza che Gesù è risorto! Non abbiamo paura di correre nella quotidianità del nostro essere famiglia, del nostro essere uomini e donne impegnati nel lavoro, nel nostro essere amici nel tempo libero, nello sport, nella condivisione della quotidianità.
Buona Pasqua a questa comunità di San Pio X. Buona Pasqua ai suoi anziani, alle famiglie, ai giovani e ai ragazzi. Buona Pasqua a chi si sforza di credere e a chi forse si è arreso alla mentalità di questo mondo. Buona Pasqua a quelli che nonostante gli anni non si stancano di correre per portare il testimone della Risurrezione e buona Pasqua a quanti nonostante la giovane età si sono seduti lungo la strada e faticano non poco a tenere il passo.
Il Signore risorto ci invita a non arrenderci, ma a continuare il nostro impegno di annuncio con la vita, con le parole, con il nostro tenere alto lo sguardo verso le cose di lassù dove Lui un giorno attende tutti noi.
Buona Pasqua a tutti voi!