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Quando papà e mamma sono i tuoi compagni di classe
Padri e figli compagni di classe. La scuola “formato famiglia” al tempo della didattica a distanza. Rispondere “Presente” all’appello vale doppio in due classi serali dell’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato “Giorgi-Fermi” di Treviso dove due generazioni, entrambe alle prese con il mestiere di studente, ogni sera si danno appuntamento in classe. Sono due le coppie di papà e figli tra i banchi di scuola. Nella quinta A dell’indirizzo “Trasporti” serale dell’istituto superiore trevigiano insieme al figlio Michael, 19 anni, c’è lo studente Walter Pozzatello, il primo papà. 49 anni, di mestiere meccanico e riparatore di veicoli industriali.
Nello stesso istituto, in una classe seconda dell’indirizzo “Meccanica”, collegati tutte le sere, dal lunedì al venerdì, con lo smartphone alle lezioni on line, dallo scorso settembre hanno preso posto insieme in classe pure Hamid Mounsif, il secondo papà, quarantenne originario del Marocco e con lui il figlio Othmane, da poco diciottenne. Anche per papà Hamid la giornata di lavoro inizia di buon mattino e finisce alle sei di sera. Appena un’ora prima di prendere in mano i libri di scuola dopo il lavoro fino a mezzanotte: “Ho deciso di lanciare a mio figlio una sfida dopo che era stato bocciato un anno a scuola -spiega il papà studente - Gli ho detto: non vuoi più continuare a studiare? Bene, allora mi iscrivo a scuola pure io”. E così è stato.
Entrambi con un diploma professionale di qualifica alle spalle anche gli studenti Pozzatello, padre e figlio, hanno deciso insieme di tornare a scommettere tutto sulla scuola :«Come genitore ho fatto questa scelta per incoraggiare mio figlio a non mollare mai. E come studente, di ritorno in classe in età matura, l’ho fatto per ottenere finalmente il diploma di scuola superiore, dopo quello professionale, al quale avevo dovuto rinunciare quando avevo la stessa età di mio figlio». E siccome non c’è due senza tre, dall’inizio dell’anno scolastico, a 45 anni compiuti, a scuola ci è tornata pure Maria, moglie di Walter e mamma di Michael. Madre, padre e figlio nella stessa classe. Lei presente nell’aula di scuola come uditrice, una modalità di frequenza scolastica prevista dalla scuola pubblica italiana che, pur non prevedendo l’obbligo di conseguire voti o di sostenere l’esame di maturità, lascia aperta una porta: «E’ più brava di noi – dice Walter – I nostri compagni di classe quando tornano dopo qualche assenza le chiedono subito gli appunti delle lezioni. Perché i suoi sono perfetti. Il prossimo anno io e mio figlio ci diplomeremo, ma se lei vorrà continuare gli studi fino al diploma, sono disposto ad accompagnarla a scuola».
Per tutti, padri, madri e figli la prima ora di lezione on line inizia tutte le sere a meno un quarto alle sette di sera. L’ultima invece quando manca mezz’ora a mezzanotte: «Nella vita non si finisce mai di imparare – confida Walter – Ognuno di noi due una volta arrivati in classe fa la propria vita di studente. Eppure quando sento mio figlio dire al professore che non riesce a collegarsi per la lezione a distanza, non posso fare a meno di andare a controllare di persona. E anche quando i miei compagni di classe ventenni parlano un po’ troppo non riesco a non chiedere loro di fare silenzio. La possibilità di poter tornare a scuola è preziosa. Ancor di più se questo lo abbiamo anche scelto. Dobbiamo fare del nostro meglio». Di padre in figlio, in classe, nello stesso istituto ha deciso di far ritorno a scuola anche Hamid. Lo ha fatto lo stesso giorno in cui lo scorso settembre si è presentato per iscrivere al corso di scuola serale suo figlio Othmame, giunto dal Marocco per ricongiungimento familiare appena un anno fa. Per fare in modo di poter frequentare la scuola di sera il papà studente ha dovuto chiedere di iniziare un’ora prima l’orario di lavoro: «Ho pensato che potesse essere utile per mio figlio avere la possibilità di studiare insieme – confida papà Hamid – E al tempo stesso potrò diplomarmi pure io. Perché oggi avere un diploma è importantissimo». L’orario di lezione per padri e figli ha inizio. Con la scuola “formato famiglia” che si fa strada in classe. (fonte: Famiglia Cristiana)