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San Pio X In Festa - Domenica della Comunità
Le parole di Don Claudio
Molteplici sono i motivi che possono offrire spunti per la nostra riflessione in questo primo giorno di settembre, XXII domenica del Tempo Ordinario: la liturgia della Parola che ci invita, a partire dall’apostolo Giacomo, a mettere in pratica la Parola e ancora la festa della nostra comunità, l’accoglienza di don Pietro qui a San Pio X e la IX giornata di preghiera per la cura del creato.
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Fare in modo che la Parola non sia soltanto ascoltata… forse a volte facciamo fatica a fare anche questo, ma sia poi tradotta nella vita concreta di tutti i giorni. La Messa domenicale, che ahimè per molti sembra sia diventata un optional, dovrebbe portarci ad ascoltare per poi tradurre nella ferialità ciò che il Signore ci dice. E per fare questo serve tempo, disponibilità, capacità di assimilare quello che oggi Deuteronomio, salmo 14, Giacomo e Marco ci hanno detto con i loro scritti. Ma forse a mala pena riusciamo a ricordare quanto viene proclamato nella liturgia della Parola domenicale.
Di sicuro se fossimo più attenti e di conseguenza capaci di tradurre, le cose attorno a noi andrebbero meglio. Ma oggi il mondo preferisce dare spazio, tempo, energie a quello che, all’apparenza sembra più importante, ma alla lunga ci porta alla morte dell’anima e se volete all’impoverimento della nostra umanità…
Del resto, la comunità che è una ricchezza per tutti si costruisce, si edifica, a partire dalla Parola e dal pane vivo che è Gesù e che rende bella la nostra vita di fede e di conseguenza la nostra vita quotidiana.
È bello aver visto in questa festa di San Pio, la prima per me, un’adesione importante di persone che a diverso titolo si sono date e si danno da fare perché le cose possano andare nel migliore dei modi e quindi rendere belle le ore che danno vita alla festa. Dai più piccoli a chi ha qualche anno di più è tutto un concorso all’essere presenti.
Riusciremo a tradurre tutto ciò anche in un coinvolgimento per quello che riguarda la comunità cristiana? Dobbiamo impegnarci noi adulti prima di tutto e poi coinvolgere i più piccoli che, come succede alla festa di San Pio, se vedono gli adulti che con entusiasmo fanno bella la festa non ci pensano due volte a mettersi in gioco.
In questi 10 mesi tra voi quante volte mi sono sentito rivolgere la domanda: “Come ti trovi?” o “Come si trova?”. Con una battuta dico mi sto cercando e mi sto trovando… ma vorrei che tutti ci cercassimo e ci trovassimo insieme. Dobbiamo recuperare il bello di un’appartenenza che ci faccia sentire comunità, che ci faccia lavorare assieme, che ci dia gioia perché insieme è più bello e se serve ci renda forti anche nei momenti di fatica.
Il buon Dio (grazie a don Francesco e ancor di più a don Giuseppe) ci ha dato spazi e luoghi che in molti ci invidiano: facciamo in modo che siano occasione di condivisione, di crescita, di scoperta che l’essere insieme può veramente dare un sapore diverso al fatto di abitare in Borgo Venezia e nella fattispecie a San Pio X. Sentiamoci protagonisti nel ripensare se serve anche il nostro essere comunità… svecchiando gli ambienti del sottochiesa e rendendoli accoglienti per i ragazzi… ma non solo per loro, per tutti!
Caro don Pietro mentre ti rinnovo il nostro benvenuto possa tu, compatibilmente con il tuo impegno per il quale sei stato mandato qui a Verona, seguire la comunità cattolica rumena, possa tu dare il tuo contributo di prete giovane a questi fratelli e sorelle che vivono nella parrocchia di San Pio X. E, concludendo, permettetemi di guardare al creato che qui si svela ai nostri occhi… il campetto di San Pio X. Spesso viviamo in un mondo che ci bombarda di notizie, alcune drammatiche che se ci si pensa ci lasciano senza fiato… lo stesso cambiamento climatico mi fa pensare a che mondo noi oggi lasceremo a chi verrà dopo di noi. È un dato di fatto assodato, ma la nostra vita va avanti come se nulla fosse, fermo restando scoprirci infinitamente piccoli e impotenti di fronte alla potenza della natura che sempre più si ribella… c’è un detto che dice: Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, la natura non perdona mai… Adoperiamoci tutti perché anche nelle piccole cose, che può essere avere cura di questo spazio, o del quartiere, o dei luoghi dove comunque viviamo, possiamo contribuire a rendere il mondo migliore anche nella bellezza e nell’unicità del suo creato.