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Catechesi sul libro di Rut
Lunedì alle 15.30 incontro di catechesi per gli adulti sul libro di Rut.
Il libro di Rut è l'unico libro della Bibbia dedicato interamente ed esclusivamente alla storia di una donna. È composto di soli quattro capitoli e racconta una vicenda svoltasi in un periodo di circa dodici anni. Rut, la protagonista, era una moabita e proveniva quindi dal paganesimo e dall’idolatria che si praticava nella sua patria.
Ecco la storia; un uomo della città di Betlemme emigrò con la moglie e due figli maschi nel paese di Moab, dove questi ultimi si sposarono con due donne del luog. Il padre, di nome Elimelec, morì e poi morirono pure i due figli. La vedova, Naomi, rimase sola con le due nuore, Orpa e Rut. Quando Naomi decise di tornare in patria, solo la seconda la seguì. È commovente leggere la risposta di Rut alla suocera, che cercava di convincerla a tornare indietro:
«Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio.» (Rut 1:16)
Rut si prese cura della suocera e, mentre si trovava a spigolare in un campo di grano, per procurarsi un po’ di cibo, incontrò Boaz, il proprietario del campo.
Boaz era anche parente di Elimelec (e quindi del defunto marito di Rut) e, secondo la legge di Mosè, se un uomo moriva senza eredi, il parente più prossimo poteva (e anzi, avrebbe dovuto) sposare la vedova per suscitare un erede al defunto.
Boaz volle far valere questo diritto su Rut e dal loro matrimonio nacque Obed, il nonno del re Davide.
Così, alla fine del racconto, vediamo come il libro chiarisca la genealogia di Davide, gli anelli di congiunzione da Perets a Davide. Rut fu la bisnonna di Davide: ciò mostra che Dio ha usato sangue non ebraico per formare una famiglia speciale, dalla quale sarebbe nato il Messia che avrebbe redento tutte le nazioni, Gesù.
Il libro di Rut ci dà anche una bella prefigurazione di quella parte della Chiesa che, pur essendo formata da persone di origine non ebraica, e quindi estranea ai patti e alle promesse fatte ad Israele, viene acquistata per grazia dal parente-redentore, entrando così anch'essa a far parte delle promesse divine.