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Liturgia della Domenica 31 Dicembre - Il commento di Don Claudio
Nella domenica che intercorre nell’Ottava del Natale, la Chiesa ci invita a celebrare la Festa della Santa Famiglia. Oggi sembra essere un po’ fuori moda parlare di famiglia o quando lo si fa si può incorrere in confusioni varie o urtare la sensibilità di qualcuno. Resta il dato di fatto, che va oltre l’aspetto religioso, che una vita nasce, e non può essere altrimenti, all’interno di una famiglia formata da un uomo e una donna.
Mi pare importante, oggi più che mai dire, sull’esempio di Giuseppe e Maria con il loro piccolo Gesù, che guardandoci attorno anche ai giorni nostri ci sono delle belle famiglie, delle famiglie che con il loro esempio ci parlano dell’amore di Dio. Sicuramente più che il prete oggi dovrebbero parlare coloro che ogni giorno si sforzano di edificare la loro famiglia. Ognuno potrebbe raccontare l’esperienza vissuta sulla propria pelle. Sicuramente non nascondendo le difficoltà, le tensioni, i rischi incontrati. Ma quando vedo famiglie che con i loro bambini, con i loro figli, ogni giorno camminano assieme… accipicchia che predica meravigliosa che offrite ai miei occhi e agli occhi del mondo. Scegliersi, amarsi, promettersi amore reciproco per sempre, davanti a Dio e a davanti a una comunità, spesso formata di parenti e amici, è la risposta a una vocazione, a una chiamata che il Signore pone nei nostri cuori. Il “si” di tante famiglie non ha nulla da invidiare al “si” di Maria nell’accogliere l’annuncio dell’Angelo. Un si qualche volta intriso di dubbi che possono affiorare all’orizzonte… anche Maria fu turbata, ma non per questo si tirò indietro. È giusto dire oggi “grazie” alle famiglie che non si stancano, giorno dopo giorno, di rispondere con gioia al loro “si”. Un si costruito a partire dall’accoglienza che deve rinnovarsi nel quotidiano. Al dialogo che fatto di ascolto, di silenzio e di comprensione, deve essere alla base dell’essere famiglia. Un ascolto, silenzio e comprensione che non viaggia solo nella direzione tra un coniuge e l’altro, ma che da loro si proietta verso i figli. I vostri figli, che non sono vostri, ma vi sono dati in affido dal buon Dio, hanno bisogno di ascolto, di attenzione, di comprensione… in una parola hanno bisogno di voi e del vostro tempo! Tutto questo non può che riassumersi in una parola: AMORE. In un tempo dove le distrazioni sono all’ordine del giorno, dove tutti siamo tentanti di rifugiarci in dispositivi elettronici o di intessere rapporti virtuali, occorre avere il coraggio e la determinazione nel dire anche dei “no” per condividere di persona il tempo del volersi bene, delle coccole, del giocare, del camminare, del gioire della bellezza che sta attorno a noi che non può non rapirci il cuore.
E nella festa della Santa Famiglia il nostro pensiero non può non andare anche a quelle famiglie tenaci, caparbie, oserei dire testarde, che facendo fronte anche ai problemi che potevano minare un rapporto, si sono aggrappate a Dio e con Lui hanno ringraziato per il traguardo dei 25, 40, 50, 60 e più anni di matrimonio. Che meraviglia potersi stringere attorno a queste coppie/famiglie! Talvolta c’è un po’ di resistenza nel celebrare questi traguardi pubblicamente… ma quanto bene si fa invece nel testimoniare che questa strada è possibile, che non ci si deve arrendere al primo intoppo, alla prima incomprensione, a quando uno dei due può aver sbagliato. Sicuramente se Dio è presente nelle nostre famiglie, i problemi non mancheranno, ma in Lui non si potrà non trovare la strada della soluzione… perché in Dio ci si allena ad amare, ad essere umili, semplici, capaci di ricercare comunque, sempre, il bene dell’altro. Del resto, dire ad una persona “ti voglio bene” significa dirle “voglio il tuo bene”, il tuo bene fisico, il tuo bene spirituale, il tuo bene come persona.
Impegniamoci tutti, invocando la Santa Famiglia, a sostenere le nostre famiglie. Il Signore benedica le nostre famiglie, le famiglie qui presenti, quelle che sentono il peso della malattia, quelle che stanno attraversando un momento di difficoltà. Lui ci doni, anche per l’intercessione di Maria, famiglie che con il loro rispondere alla propria vocazione diventino segno di speranze per tutte la nostra comunità.