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Papa Francesco in Thailandia
Nella minuscola comunità cattolica thailandese che attende l’arrivo di papa Francesco, arrivato mercoledì a Bangkok per il suo trentaduesimo viaggio apostolico, c’è anche una persona speciale: è suor Ana Rosa Sivori, cugina di secondo grado del Pontefice. La religiosa salesiana è nata in Argentina 77 anni fa e da 53 è missionaria in Thailandia dove si è unita alla missione dei salesiani nella provincia di Udon Thani, nel Nordest del Paese. Ana Rosa parla correntemente il tailandese e avrà il compito di fare da interprete per papa Francesco, che chiama affettuosamente con il suo nome di battesimo, Jorge.
Sarà lei peraltro ad accogliere il Pontefice in Nunziatura al suo arrivo a Bangkok. «Il nonno materno del Papa (Francesco Sivori, originario di Cogorno, ndr) era fratello del mio nonno paterno, siamo cugini di secondo grado. Essere parente del Papa certo non è una cosa comune ma io mi sento una persona normale, non ci vedo niente di straordinario», ha spiegato in un'intervista all'Ansa in un ottimo italiano, dovuto alle origini genovesi della sua famiglia, originari di Santa Giulia, frazione di Lavagna, sulle alture genovesi, anche se lei e i suoi genitori sono nati in Argentina. «L'ultima volta che ci siamo incontrati è stato a Roma all'inizio del 2018. Io sono passata in Vaticano nel mio viaggio verso l'Argentina» dice contenta di questa nuova riunione di famiglia nei prossimi giorni.
«Qui l'entusiasmo è al massimo», ha spiegato suor Ana, «e ci sono tante persone che vogliono vedere e incontrare papa Francesco. Anche tanti buddisti hanno chiesto in questi giorni come fare per partecipare agli eventi con il Pontefice». Ci saranno dunque anche loro nelle messe e negli altri incontri. D'altronde, i cattolici in Thailandia sono una piccolissima minoranza: circa 400mila persone, meno dello 0,5 per cento della popolazione. I buddisti oltre il 90 per cento.
«Il Papa parlerà con delicatezza della piaga della prostituzione minorile»
«E i cattolici sono spesso la parte più povera della società», dice suor Sivori, «molti di loro, specialmente quelli delle province più lontane, non avranno soldi per raggiungere Bangkok» dove il Papa si fermerà dal 20 al 23 novembre prima di volare in Giappone per la seconda tappa del suo viaggio. Ci saranno però diverse centinaia di giovani che già dal 19 novembre «si riuniranno in un campeggio, una specie di Gmg thailandese, un incontro vocazionale organizzato dai Salesiani per l'arrivo del Papa». Saranno tra i 500 e i 600, con loro i rappresentanti di 25 congregazioni religiose, e raggiungeranno a piedi in processione la Cattedrale dell'Assunzione, il 22, per la messa con i giovani che chiuderà il viaggio apostolico.
Suor Ana Rosa per una vita ha fatto l'insegnante: «Ora ho smesso, ho lasciato il posto ai laici, continuo però ad insegnare catechismo e scienze morali». Nella scuola gestita dalle Figlie di Maria Ausiliatrice ci sono 2.300 alunne delle quali circa 150 sono cristiane. «Buoni cristiani e onesti cittadini, diceva don Bosco. Questa resta la nostra guida: quella di cercare di indirizzare le nostre ragazze, al di là della loro fede, ad una vita onesta e buona», spiega. E questo è tanto più importante in un Paese dove la prostituzione, anche minorile, è diffusissima. «Ci sono tante bambine per la strada per colpa del dio denaro», spiega la religiosa parlando del turismo sessuale che proprio in Thailandia ha una delle sue mete privilegiate. «Vengono dall'Occidente, dall'Europa, ma anche dall'Oriente, come Giappone e Corea. Interi aerei con uomini che vengono apposta, per godere di non so che cosa. È molto triste. Noi cerchiamo di mostrare alle nostre ragazze che un'altra vita è possibile perché queste sono cose che non vanno bene».
Ma a parere della cugina, papa Francesco non affronterà direttamente la questione: «Penso che parlerà di difesa della vita, della dignità delle persone, compresa quella delle ragazze costrette alla prostituzione, ma per come lo conosco lo farà con delicatezza».