Liturgia della Domenica 19 Maggio - Il commento di Don Claudio

pentecosteNella prima Lettura della liturgia di oggi, la venuta dello Spirito Santo a Pentecoste è paragonata a «un vento che si abbatte impetuoso» (At 2,2). Che cosa ci dice questa immagine? Il vento impetuoso fa pensare a una forza grande, ma non fine a sé stessa: è una forza che cambia la realtà. Il vento infatti porta cambiamento: correnti calde quando fa freddo, fresche quando fa caldo, pioggia quand’è secco... così fa. Anche lo Spirito Santo, a ben altro livello, fa così: Egli è la forza divina che cambia, che cambia il mondo. La Sequenza ce l’ha ricordato: lo Spirito è «nella fatica, riposo; nel pianto, conforto»; e così lo supplichiamo: «Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina». Egli entra nelle situazioni e le trasforma; cambia i cuori e cambia le vicende.

Cambia i cuori. Gesù aveva detto ai suoi Apostoli: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo […] e di me sarete testimoni» (At 1,8). E avvenne proprio così: quei discepoli, prima paurosi, rintanati a porte chiuse anche dopo la risurrezione del Maestro, vengono trasformati dallo Spirito e, come annuncia Gesù nel Vangelo odierno, “gli danno testimonianza” (cfr Gv 15,27). Da titubanti diventano coraggiosi e, partendo da Gerusalemme, si spingono ai confini del mondo. Timorosi quando Gesù era tra loro, sono audaci senza di Lui, perché lo Spirito ha cambiato i loro cuori.

Il cambiamento dello Spirito è diverso: non rivoluziona la vita attorno a noi, ma cambia il nostro cuore; non ci libera di colpo dai problemi, ma ci libera dentro per affrontarli; non ci dà tutto subito, ma ci fa camminare fiduciosi, senza farci mai stancare della vita. Lo Spirito mantiene giovane il cuore. La giovinezza, nonostante tutti i tentativi di prolungarla, prima o poi passa; è lo Spirito, invece, che previene l’unico invecchiamento malsano, quello interiore. 

Oggi, dunque, impariamo che cosa fare quando abbiamo bisogno di un cambiamento vero. Chi di noi non ne ha bisogno? Soprattutto quando siamo a terra, quando fatichiamo sotto il peso della vita, quando le nostre debolezze ci opprimono, quando andare avanti è difficile e amare sembra impossibile. Allora ci servirebbe un “ricostituente” forte: è Lui, la forza di Dio. È Lui che, come professiamo nel “Credo”, «dà la vita». Quanto ci farebbe bene assumere ogni giorno questo ricostituente di vita! Dire, al risveglio: “Vieni, Spirito Santo, vieni nel mio cuore, vieni nella mia giornata”.

Lo Spirito, dopo i cuori, cambia le vicende. Spesso, proprio nei periodi più bui, lo Spirito ha suscitato la santità più luminosa! Perché Egli è l’anima della Chiesa, sempre la rianima di speranza, la colma di gioia, la feconda di novità, le dona germogli di vita. Come quando, in una famiglia, nasce un bambino: scombina gli orari, fa perdere il sonno, ma porta una gioia che rinnova la vita, spingendola in avanti, dilatandola nell’amore. Ecco, lo Spirito porta un “sapore di infanzia” nella Chiesa. Opera continue rinascite. 

Egli porterà la sua forza di cambiamento, una forza unica che è, per così dire, al tempo stesso centripeta e centrifuga. È centripeta, cioè spinge verso il centro, perché agisce nell’intimo del cuore. Porta unità nella frammentarietà, pace nelle afflizioni, fortezza nelle tentazioni. Lo ricorda Paolo nella seconda Lettura, scrivendo che il frutto dello Spirito è gioia, pace, fedeltà, dominio di sé (cfr Gal 5,22). Lo Spirito dona intimità con Dio, la forza interiore per andare avanti. Ma nello stesso tempo Egli è forza centrifuga, spinge cioè verso l’esterno. Colui che ci rivela Dio ci spinge verso i fratelli. Invia, rende testimoni e per questo infonde - scrive ancora Paolo - amore, benevolenza, bontà, mitezza. Solo nello Spirito Consolatore diciamo parole di vita e incoraggiamo veramente gli altri. 

Chiediamogli di essere così. Spirito Santo, vento impetuoso di Dio, soffia su di noi. Soffia nei nostri cuori e facci respirare la tenerezza del Padre. Soffia sulla Chiesa e spingila fino agli estremi confini perché, portata da te, non porti nient’altro che te. Soffia sul mondo il tepore delicato della pace e il fresco ristoro della speranza. Vieni, Spirito Santo, cambiaci dentro e rinnova la faccia della terra.