Liturgia della Domenica 5 Gennaio - Il Commento di Don Claudio

5 Gennaio VerboCelebriamo la liturgia della seconda domenica dopo il Natale, liturgia che cade a ridosso della solennità dell’Epifania nella quale entreremo già dal pomeriggio di domani. Il Vangelo che ci viene proposto sono i primi 18 versetti di Giovanni, il prologo, che già abbiamo sentito proclamare il giorno di Natale, il 31 dicembre e oggi. Un inizio di Vangelo che si differenzia da Luca e Matteo che riportano capitoli su quanto accade prima, durante e dopo la nascita del Figlio di Dio e che si differenzia da Marco che inizia il suo scritto ponendo Gesù già sullo scenario della vita pubblica. 

Preferendo dare più spazio alla riflessione nella solennità dell’Epifania, che con il Natale ci porta ad accogliere il mistero dell’incarnazione, vorrei oggi brevemente sottolineare alcuni passaggi del prologo di Giovanni. 

Nel primo libro della Bibbia si legge: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. Anche Giovanni apre il suo Vangelo con: “In principio”  a sottolineare il nuovo inizio che in Gesù prende vita. Egli, l’eterno si fa carne, si fa uno di noi, entra nel tempo, entra nella storia. Un dato ormai assodato anche da chi legge il solo fatto storico senza accogliere la rivelazione del Figlio di Dio. 

Ancora Giovanni sottolinea che Egli era la luce, quella luce celebrata nella notte di Natale con il “sol invictus”, il sole che, seppure in maniera impercettibile, prende il sopravvento sulle tenebre, il sole che è Gesù stesso. 

Il Battista fu il testimone della luce e come lo fu lui anche noi, vivendo la vita di fede, siamo chiamati a rendere testimonianza alla luce. Il Natale celebrato ha ricordato a tutti noi quanto sia importante, con la nostra testimonianza, rendere viva la luce di Cristo.

Gesù è la luce vera che, dice ancora il prologo, illumina ogni uomo. Illuminati dalla sua luce, dalla sua Parola, dal suo rendersi presente ogni qualvolta celebriamo l’Eucaristia. 

E, concludendo, non dovremmo mai dimenticare quel passaggio molto bello che pure abbiamo ascoltato, “a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio perché generati da Lui”. 

Accogliere il Signore nella nostra vita, per vivere il dono grande che è l’essere figli suoi, luce nelle tenebre, speranza per ogni uomo.